Cuochi, addetti alle pulizie, manutentori e operatori ci raccontano che cosa significa lavorare in un universo complesso come una RSA e cosa rende concretamente possibile il lavoro di squadra. Un articolo scritto a quattro mani da Barbara di Clemente e Chiara Celentano (Residenza Richelmy), per dare voce a chi è quotidianamente in prima linea e per invitare gli staff di direzione a una riflessione di più ampio respiro sul senso del lavoro di Cura.
L'ambiente RSA non potrà essere mai come LA nostra "casa", ma questo non vuol dire che non si possa "personalizzare" e rendere a nostra misura. Ma quale via di mezzo è possibile fra un luogo fatto "in serie" e una casa vera e propria? Riusciamo a trasformare le nostre strutture in luoghi di vita nonostante le regole a cui dobbiamo sottostare nella progettazione?
Che cosa significa coltivare la bellezza in RSA? Veronica Bonicalzi, direttrice dell'RSA Sant'Antonio di Barzio (LC) (Coop. Nuova Assistenza), prova a spiegarlo in quest'articolo, riportando alcuni gesti semplici e concreti di Cura verso luoghi, persone e relazioni.
Una buona relazione tra RSA e famiglie è cruciale perché si possa parlare di buona Cura. Per questo vi sono strutture, come l’Istituto La Provvidenza di Busto Arsizio (VA), che fanno la scelta di investire su figure professionali dedicate all’accoglienza delle famiglie. Ne parla per CURA Manuela Dezi, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto.
Il tema delle rette per le persone con Alzheimer ricoverate in RSA è al centro di un acceso dibattito giuridico e politico. Gli avvocati Silvia D’Angelo e Andrea Lopez (LDA Legal&Consulting) offrono di seguito un’analisi di sistema di più ampio respiro, riportando anche il punto di vista di Fulvio Sanvito, DG della Coop. La Meridiana.
Quali sentimenti vi sono nella persona che deve lasciare la propria casa per entrare in RSA? Come possiamo accoglierli e averne cura? L'antropologia può venirci in auto per un'analisi profonda. Ce ne parla Barbara di Clemente, scrittrice e promotrice culturale della Residenza Richelmy di Torino, in quest'intervista al noto antropologo Alberto Salza.
In onore della Giornata nazionale delle vittime dell’epidemia da Coronavirus (18 marzo), pubblichiamo la testimonianza dello staff di direzione di ASP Montedomini di Firenze. Un racconto autentico dei primi mesi del 2020, che ci aiuta a mantenere viva la memoria e anche a raccogliere una preziosa eredità culturale.
Due progetti messi in atto dalla Residenza Richelmy di Torino per favorire ascolto attivo e dialogo aperto con i cittadini, al fine di migliorare la comprensione e la narrazione del mondo delle RSA.

