Il capitale più grande per le RSA che, al di là delle differenze,
sono tutte attraversate da un “mare di umanità”.
Vase sognava fin da bambina di poter aiutare gli altri. Oggi ha coronato il suo sogno ed è operatrice socio-sanitaria presso l'APSP Collini di Pinzolo. La sua testimonianza ci invita a riflettere su che cosa significa una cura umana, a ogni livello, oltre le differenze culturali e di ruolo.
Per Valeria Giovannini guidare una residenza per anziani è più di un lavoro. Nell'articolo racconta di come e perché abbia scelto di diventare la direttrice dell'APSP Abelardo Collini di Pinzolo.
In quest'articolo curato da Francesca Poletti, coordinatrice di servizi domiciliari della Cooperativa DiVittorio, e Roberta Betti, assistente sociale, compaiono tre figure solo all'apparenza immaginarie: l'operatrice socio-solitaria, il grunco e il coordina-solo. Si tratta di tre esempi umani significativi che ci invitano a riflettere sul delicato equilibrio tra solitudine e lavoro in équipe con cui il coordinatore, in particolare, deve fare i conti quotidianamente.
La narratrice di CURA Barbara Picchio ci fa dono della testimonianza di Valentina Sacchi, direttrice sanitaria in RSA, che ha da sempre percepito la cura come un valore fondamentale nella sua vita. Il suo sguardo va oltre sé stessa e il proprio ruolo, riportando luce sul senso che si può trovare lavorando in RSA, in primis nello scambio relazionale con i residenti, le famiglie e gli altri professionisti della cura.
Una buona relazione tra RSA e famiglie è cruciale perché si possa parlare di buona Cura. Per questo vi sono strutture, come l’Istituto La Provvidenza di Busto Arsizio (VA), che fanno la scelta di investire su figure professionali dedicate all’accoglienza delle famiglie. Ne parla per CURA Manuela Dezi, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto.
Il tema delle rette per le persone con Alzheimer ricoverate in RSA è al centro di un acceso dibattito giuridico e politico. Gli avvocati Silvia D’Angelo e Andrea Lopez (LDA Legal&Consulting) offrono di seguito un’analisi di sistema di più ampio respiro, riportando anche il punto di vista di Fulvio Sanvito, DG della Coop. La Meridiana.
Quali sentimenti vi sono nella persona che deve lasciare la propria casa per entrare in RSA? Come possiamo accoglierli e averne cura? L'antropologia può venirci in auto per un'analisi profonda. Ce ne parla Barbara di Clemente, scrittrice e promotrice culturale della Residenza Richelmy di Torino, in quest'intervista al noto antropologo Alberto Salza.
Il ruolo dell'educatore in RSA è oggi sempre più centrale per rispondere ai bisogni delle persone, dal momento dell'inserimento in struttura fino all'accompagnamento alla morte. Ma come possiamo descrivere questa figura?
Il dialogo tra RSA e famiglie è un tema noto qui su CURA. Questa volta, però, sono i familiari a parlare. Barbara Di Clemente, scrittrice e promotrice culturale della Residenza Richelmy di Torino, ha raccolto in quest’articolo le riflessioni di cinque familiari, basate sui loro bisogni reali e quotidiani.