Il capitale più grande per le RSA che, al di là delle differenze,
sono tutte attraversate da un “mare di umanità”.
La gestione del tempo nei ruoli manageriali è una danza intricata. Nel gestire il tempo lavoro, la valutazione non dovrebbe essere solo quantitativa, ma anche orientata alla qualità del risultato, al processo svolto e alla percezione del paziente e dell'operatore.
Comunicare con i familiari dei residenti in RSA è un potente veicolo di fiducia e partecipazione. Affidarsi al caso porta a difficoltà. Succede spesso che un familiare, semplicemente desideroso di informazioni, in mancanza di risposte cambierà approccio e sentirà il bisogno di avere tutto sotto controllo. Pensare a un progetto di comunicazione efficace fin dall’accoglienza del residente, e strutturarlo in momenti di condivisione con i familiari (con strumenti alla portata di tutti, citati nell’articolo), aiuta a costruire una comunicazione più efficace in grado di coltivare la fiducia.
Quando la demenza colpisce un nonno o un parente anziano, gli adulti devono far fronte a nuove necessità e bisogni, e spesso non c’è tempo o non si conosce il modo di spiegare in modo chiaro la demenza ai bambini.
RSA: un settore più che mai variegato. Una una panoramica per chi dovrà scegliere, tra i servizi agli anziani, una struttura per il proprio caro.
Familiari RSA_Unite è una associazione che opera per il riconoscimento del ruolo del familiare nell'ambito della cura e dell'assistenza.
In questo articolo parliamo della figura del terapista occupazionale. La terapia occupazionale, e l'intervento di questa figura professionale, si rivolge non solo all'anziano non autosufficiente, ma anche al caregiver. Diventa dunque importante favorire la presenza del terapista occupazionale in RSA di per rispondere in maniera sempre più completa alle esigenze degli anziani.
La psicologa Elisa Calcaterra ci racconta del primo albo illustrato […]
Quanto incide la prospettiva sociale e relazionale nelle scelte in materia di DAT? La natura davvero innovativa della Legge 219/17 su “Norme in materia di consenso informato e di Disposizioni Anticipate di Trattamento” (DAT), può essere rinvenuta sulla rilevanza assegnata ai percorsi relazionali attraverso i quali la persona – malata o sana – può arrivare a decidere sui trattamenti da seguire o da rifiutare.
Con la Legge 219/17 su “Norme in materia di consenso informato e di Disposizioni Anticipate di Trattamento" (DAT) si intende riconoscere la capacità e il bisogno basilare di ogni persona di esprimere un proprio progetto di esistenza, in qualunque fase della sua vita, anche e soprattutto quando si trovi in una condizione di estrema fragilità l vuoto.
Live Webinar del 06 Giugno ‘’Approfondimento sulla prevenzione del maltrattamento nelle attività di cura dell'anziano’’ dalle 14:00 alle 17:00 con il Dott. Maurizio Padovan