Il dialogo tra RSA e famiglie è un tema noto qui su CURA. Questa volta, però, sono i familiari a parlare. Barbara Di Clemente, scrittrice e promotrice culturale della Residenza Richelmy di Torino, ha raccolto in quest’articolo le riflessioni di cinque familiari, basate sui loro bisogni reali e quotidiani.
La perdita progressiva della memoria è uno dei primi segnali visibili della malattia di Alzheimer e altre forme di demenza. L'educatrice socio-pedagogica Erica Forcellini ci aiuta a riconoscere il vissuto della persona che si trova a convivere con questo sintomo e ci indica alcune strategie per meglio entrare in relazione con lei.
Veronica Bonicalzi dirige l'RSA Sant'Antonio di Barzio (LC), una piccola struttura di 40 posti letto, fortemente orientata al senso di comunità e di apertura al territorio circostante. Questa filosofia si riflette nel modo stesso in cui la direttrice interpreta il proprio ruolo e in particolare nell'impegno che profonde nel coltivare la relazione con le famiglie. La sua testimonianza può essere d'ispirazione per tutti i professionisti che si interfacciano con i familiari, in favore di una comunicazione con loro che possa essere più diretta, costante e, quando possibile, più informale.
L’orticoltura terapeutica non è semplice giardinaggio ed è molto più di un’attività con la quale far passare il tempo alle persone anziane. In quest’articolo, la narratrice di Cura Barbara Picchio ha intervistato Margherita Volpini, ortoterapeuta profondamente appassionata del proprio lavoro, per raccontarci metodo e benefici di una pratica che ha il potere di valorizzare l’unicità di ogni persona coinvolta.
Dopo averci mostrato che dietro al wandering della persona con demenza c'è sempre un motivo, l'educatrice professionale Erica Forcellini torna in questo articolo a parlare di cammino incessante, ma per aiutarci con alcune strategie pratiche da mettere in campo. Si tratta di suggerimenti molto concreti e particolarmente pensati per familiari e caregiver.
Sempre più spesso le persone entrano in RSA in una fase avanzata, quasi alla fine della vita. Ciò comporta la necessità per le organizzazioni di dotarsi di competenze specifiche in tema di accompagnamento. In quest'articolo, la narratrice di CURA Elisa Mencacci, psicologa e tanatologa, raccoglie la testimonianza di una parte dell’équipe della Fondazione Santa Augusta, a Conegliano (TV), da lei “accompagnata” nel riflettere sulle dimensioni della qualità del fine vita e sulla costruzione di un protocollo per “vivere l’ultimo pezzo di strada”.
Ogni anno dal 2016 la Fondazione Casa Industria di Brescia organizza una vacanza al mare per un gruppo di anziani residenti in RSA o che frequentano il Centro Diurno. Si tratta di una settimana lontano dalla routine e dai minutaggi, in cui sono i desideri degli anziani a guidare il lavoro di professionisti e volontari, in un contesto di relazioni autentiche. Si promuove così concretamente un approccio centrato sulla persona, con ricadute positive non solo sulle persone anziane, ma anche sull'équipe, che rientra in struttura motivata e arricchita.
Due progetti messi in atto dalla Residenza Richelmy di Torino per favorire ascolto attivo e dialogo aperto con i cittadini, al fine di migliorare la comprensione e la narrazione del mondo delle RSA.
Al Centro Servizi Albertoni Savioli (ASP di Bologna) l'integrazione sociosanitaria si coltiva turno dopo turno, nella teoria e nella pratica, grazie al contributo originale di ogni professionista e a una comunicazione aperta e costante con famigliari e stakeholder.
L'healing garden è un giardino con caratteristiche molto particolari, che può portare grande beneficio alla vita di una RSA. Di cosa si tratta esattamente?