Un dialogo con Stefano Preda, direttore generale di Fondazione Casa Serena di Brembate Sopra (BG), per esplorare il tema del pregiudizio sulle RSA. Come fare a raccontare tutta la complessità dell’RSA, se i canali mainstream decidono di far passare solo un messaggio più semplificato?
Il ruolo dell'educatore in RSA è oggi sempre più centrale per rispondere ai bisogni delle persone, dal momento dell'inserimento in struttura fino all'accompagnamento alla morte. Ma come possiamo descrivere questa figura?
Cosa ci porta a restare a lavorare in RSA? Il punto di vista dell'educatrice professionale Francesca Metelli fa luce sul senso di questa scelta e sull'essenza di questa professione fondamentale per aver cura della vita delle persone anziane residenti in struttura.
Qual è il vero ruolo dell'Educatore Professionale che lavora con la Terza Età? Intrattenitore, personalità creativa, curante per vocazione... sono diversi i pregiudizi che aleggiano intorno a questa figura. La riflessione che segue serve a fare chiarezza su una professione che ha rivelato tutta la sua importanza in RSA negli anni della pandemia.
Come vivono il tempo in RSA i professionisti dal punto di vista individuale e organizzativo? Ecco alcune consapevolezze emerse ai tavoli di lavoro multi-professionali organizzati al MeetingPC 2024.
Custodi di storie. Non mi ero mai pensata in questa definizione, eppure mi ci riconobbi subito e la feci mia
Come prendersi cura del nostro vivaio, coltivando i valori che vorremmo vedere realizzati. A proposito di tirocinio e di tirocinanti: in questo articolo parliamo dell’importanza per le RSA di curare la relazione con i tirocinanti. E di come gli enti di formazione dovrebbero essere più capaci di dialogare con loro e con le strutture.
Intervista a Elisa Zucchi, fisioterapista. Il desiderio più grande in RSA? Quello di lentezza. Per un tempo della cura che segua i ritmi degli anziani, e metta in condizione gli operatori di lavorare come vorrebbero.
La storia di Antonella, educatrice di una RSA del veneto, e della sua scelta di cambiare strada. Scelta difficile ma dettata dalla coerenza ai propri valori.
Essere OSS è un lavoro a volte difficile ed emotivamente faticoso. Ma è un lavoro che regala molto, se sappiamo coglierne i segni. La testimonianza di Delia Arnoldi, OSS da diciotto anni, ci aiuta a cambiare prospettiva sulla professione.