Se il sito web è la nostra casa, i social della RSA sono le finestre attraverso cui gli altri hanno la possibilità di conoscerci. Ma cosa raccontare di noi? Cosa mostrare di questo piccolo mondo in cui si svolge la vita di tante persone? I consigli Francesca Benvenuto, consulente di comunicazione e founder di B/Bold Design Studio: perché postare compleanni e feste di Natale non basta.
Di Francesca Benvenuto, consulente di comunicazione e scrittrice professionale con esperienza in pubblicità e in editoria, fondatrice di B/Bold Design Studio, e Letizia Espanoli, fondatrice del modello Sente-mente, consulente e formatrice per il settore sociosanitario.
I social network della RSA sono ottimi strumenti per farsi conoscere. Usarli è semplice, ma non è un gioco.
“Che bisogno ha una casa di riposo di essere sui social? Non è un fenomeno per giovani da cui – che fortuna! – i servizi per l’anziano possono essere esonerati? E cosa metto su Facebook? Al massimo le foto dei compleanni e la festina di Natale, no?”.
C’è veramente così poco da dire su una residenza per anziani, un piccolo mondo in cui si svolge la vita di tante persone? Si può davvero dire che l’unico evento importante sia l’arrivo della torta di compleanno? È questo tutto ciò che abbiamo da dire ai familiari o ai futuri familiari chiamati a sceglierci?
Se vogliamo evitare che i nostri profili social diventino una raccolta di feste di compleanno o di pomeriggi di animazione, è bene iniziare a prendere sul serio questi strumenti e trattarli per quello che sono: canali di comunicazione capaci di migliorare la nostra immagine e il dialogo con i familiari e il territorio. La loro leggerezza non deve trarci in inganno: sono alla portata di tutti, ma hanno regole precise e pretendono costanza e attenzione. In altre parole richiedono un progetto: vediamo come fare.
Se il sito web della RSA è la nostra casa, i social sono la piazza su cui usciamo per entrare in contatto con gli altri. Perché non immaginare, quindi, i nostri profili come se fossero le finestre attraverso cui le persone imparano a conoscerci? Vediamo come si realizza questo modo di raccontarsi…
Ciò che dobbiamo fare è mostrare quello che siamo in modo consapevole, attraverso fotografie, iniziative, certificazioni, premi, personale, qualifiche, ecc. Non solo “anziani che si divertono”, bensì tutte le componenti che formano il benessere dell’intera comunità: residenti, personale, dirigenza, struttura, rapporti con il territorio.
I social consentono un’interazione facile e costante. Invitate a mettere like, a fare commenti e inviare messaggi inserendo anche pulsanti appositi. È lo strumento ideale per offrire ai familiari un canale e farli sentire vicini al loro caro. Va curato e seguito con attenzione: se arrivano commenti e messaggi, bisogna rispondere sempre e velocemente!
Per le residenze per anziani Facebook è sicuramente il social più adatto, per tipologia di pubblico ed età anagrafica. Non è specifico e può diventare un punto di riferimento per i familiari.
Non c’è solo Facebook però: gli altri social sono territori poco esplorati nel settore e potrebbero essere utilizzati in modo strategico. Alcuni esempi?
Ha un pubblico più giovane e attento all’aspetto visivo. È utile per mettere in contatto nonni e nipoti, magari invitando i figli degli residenti a fare da tramite; è da tenere in considerazione se la nostra residenza si distingue per uno stile ricercato e un target di pubblico di alto livello.
Cosa direbbero i media se la casa di riposo locale atterrasse su TikTok e si raccontasse in modo originale? Di sicuro si pubblicherebbero articoli e servizi, offrendo così l’immagine di una residenza moderna: perché non provare con un piccolo progetto?
Più che per la casa di riposo, è utile per direttori e professionisti che possono condividere la propria esperienza accrescendo la propria immagine professionale e offrendo maggiore fiducia agli stakeholder del territorio.
Esattamente come per LinkedIn, Twitter favorisce lo scambio di idee e lo sviluppo della propria identità di protagonisti del settore, con idee e riflessioni con cui costruire professionalità e rilevanza, di sé e della struttura che si dirige.
Chiariamo: usare i social network in termini professionali è semplice, ma non è un gioco. Tutte le residenze possono farlo, basta scegliere di organizzarsi e non lasciare nulla al caso. Ecco alcune indicazioni che offro ai miei clienti per gestire efficacemente il social della RSA:
Sono tantissime le piccole azioni da fare, è inevitabile che dopo poco tempo ci si senta sopraffatti e si abbandoni il profilo social senza più aggiornarlo. Il metodo migliore per gestire e organizzare tutte queste attività è creare il cosiddetto Piano Editoriale: Si tratta di un documento excel che strutturiamo e forniamo alle residenze o a chi ha la necessità di gestire la comunicazione con l’esterno (ma anche l’interno) e che consente di fare chiarezza, pianificare e dare ordine a un’attività spesso troppo complessa.
È bene non fare da soli questo primo passo: solitamente siamo in grado di strutturare un Piano Editoriale in pochi incontri e permettere alla residenza di diventare subito operativa. Saranno, poi, gli indici di misurabilità – e un’eventuale supervisione – a indicare modifiche e aggiustamenti, sempre in un’ottica di continua sperimentazione e progresso.
Chi desidera vedere cos’è un Piano Editoriale e come funziona può richiedere una call dimostrativa a francesca.benvenuto@b-bold.it. Scoprirete un modo nuovo di vedere i social network: concreto, pratico, orientato all’obbiettivo, molto lontano dall’idea di gioco e passatempo a cui siamo abituati. Con i social si entra in casa delle persone da amici. Cosa vorreste che pensassero di voi se siete coloro ai quali devono affidare la persona più amata?
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