Una buona relazione tra RSA e famiglie è cruciale perché si possa parlare di buona Cura. Per questo vi sono strutture, come l’Istituto La Provvidenza di Busto Arsizio (VA), che fanno la scelta di investire su figure professionali dedicate all’accoglienza delle famiglie. Ne parla per CURA Manuela Dezi, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto.

RSA e famiglie

La comunicazione efficace con i famigliari è un elemento cruciale all’interno delle RSA, non solo per garantire un ambiente sereno e supportivo, ma anche per favorire la costruzione di relazioni positive e durature.

Nel nostro centro multiservizi La Provvidenza (Busto Arsizio, VA), la professionalità e l’empatia delle professioniste responsabili dell’Accoglienza svolgono un ruolo centrale nelle relazioni con le famiglie degli Ospiti.

Le figure professionali che accolgono

Il primo incontro con i famigliari è infatti gestito da tre persone “chiave”: Marinella, Serena e Sofia; le quali sono non solo i primi punti di contatto per le famiglie che si avvicinano alla nostra struttura, ma diventano anche una costante di riferimento e supporto durante tutto il percorso di permanenza del loro caro.

Marinella, storica Assistente Sociale della Provvidenza, ha costruito nel corso degli anni una solida esperienza tramite numerosi incontri con famiglie del territorio.

La sua competenza e la sua sensibilità la rendono una guida sicura in un momento spesso carico di inquietudini.

Marinella si occupa di Accoglienza e ben sa quanto possa essere difficile per una famiglia affidare un proprio caro a una nuova realtà: per questo, si impegna a creare un’atmosfera di fiducia e rassicurazione.

Serena, Assistente Sociale, è entrata a far parte del team due anni fa e ha saputo rapidamente integrare le sue competenze professionali in un ambiente complesso.

Anche Serena si occupa di Accoglienza con dedizione e attenzione alle necessità specifiche di ciascuna persona e del contesto di provenienza del futuro Ospite.

Serena è, inoltre, la responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico che raccoglie segnalazioni, reclami ed encomi che arricchiscono il feedback sui servizi offerti dalla struttura.

Sofia, Assistente Sociale, è entrata in Provvidenza un anno fa ed è incaricata di seguire i casi che afferiscono ai Servizi Territoriali offerti dalla struttura.

La Provvidenza ha un affaccio ampio sulle necessità del territorio di cui registra le sempre crescenti necessità e a cui ha cercato di offrire risposte efficaci che, nell’ultimo anno, sono andate allargandosi e consolidandosi.

L’Istituto è infatti anche Casa Albergo, Centro Diurno Integrato, RSA aperta e Cure Domiciliari (ex ADI).

Sofia segue i casi delle persone che si rivolgono alla Provvidenza per ricevere aiuto e supporto nella cura e assistenza dei propri cari a casa.

Quando le condizioni di queste persone si fanno troppo complicate perché l’assistenza domiciliare sia sufficiente e, all’orizzonte, si profila la necessità di assistenza globale, Sofia segue il passaggio all’affidamento alla RSA fungendo da cerniera tra i Servizi Territoriali e l’RSA.

Il primo contatto con le famiglie

Le funzioni sopra descritte rappresentano l’interfaccia primaria con le famiglie e rivestono un’importanza fondamentale nel raccogliere informazioni sui futuri Ospiti e nel rispondere in modo tempestivo alle richieste dei famigliari.

La comunicazione aperta e onesta rappresenta una chiave per tessere legami di fiducia, permettendo di trasformare l’ansia iniziale in un rapporto collaborativo e proattivo.

Quando arriva un primo contatto per una nuova persona potenzialmente da accogliere in RSA, ci si occupa di conoscere tutto ciò che è importante: lo stato di salute della persona e la sua storia personale; il contesto sociale e famigliare da cui l’Anziano proviene e il suo contesto economico.

Ci si occupa di misurare l’effettiva consapevolezza della condizione in cui l’Anziano versa e il reale consenso a un eventuale ingresso.

Si tratta cioè di quella che in gergo viene chiamata “presa in carico”: un processo delicato e dirimente per capire la condizione oggettiva e le reali necessità della persona.

La controparte di questo processo è la totale disponibilità a rispondere ad ogni richiesta di informazione sulla struttura proveniente dalle famiglie: la sua organizzazione interna, i servizi offerti, le figure professionali di cui è dotata e la quotidianità proposta al Residente.

Questi scambi si avvalgono di ogni strumento di comunicazione ma non possono prescindere da incontri, visite guidate e scambi assidui al fine di offrire alle famiglie la possibilità di comprendere al meglio la realtà a cui stanno affidando il proprio caro.

Dialogo aperto e percorso condiviso

I famigliari degli Anziani residenti possono contare anche su un Ufficio Relazioni con il Pubblico che quotidianamente raccoglie le segnalazioni che possono essere sollevate in merito alle condizioni di vita della persona anziana in struttura, all’assistenza che riceve e alle necessità eventualmente nascenti.

Ogni segnalazione ricevuta prevede un processo di indagine interna che conduca ad un adeguato riscontro.

Grazie a questo approccio, La Provvidenza non è solo una struttura di assistenza, ma diventa anche un luogo dove le famiglie possono sentirsi accolte e parte di un percorso condiviso.

“Per noi, la persona è al centro di ogni atto professionale.

L’obiettivo che perseguiamo, come Assistenti Sociali e come funzionarie dell’Istituto La Provvidenza, è che l’Anziano che ci viene affidato viva nel massimo benessere e che la famiglia di origine senta la sicurezza di aver offerto al proprio caro la migliore soluzione possibile per rispondere alle sue necessità di cura e assistenza in un ambiente confortevole e accogliente”, spiegano Marinella, Serena e Sofia.

Una scelta mirata

La Provvidenza ha operato una scelta ragionata e mirata, volendosi avvalere di figure professionali specifiche cui affidare compiti così delicati e importanti per il benessere della Persona che risiederà in RSA e la sua famiglia.

Il bagaglio di competenze e conoscenze specifiche che informa un’Assistente Sociale consente loro di affrontare ogni passaggio che conduce all’ingresso di un Anziano, prima, e riguarda la sua permanenza, poi, con preparazione e corretta misura.

Attraverso il lavoro di professioniste come Marinella, Serena e Sofia, La Provvidenza si impegna a creare relazioni significative, capaci di accompagnare le famiglie in un momento delicato e di promuovere un ambiente di cura che favorisca il benessere degli Ospiti.

La sinergia tra il personale e i familiari non solo migliora la qualità del servizio, ma arricchisce anche l’esperienza di vita di chi, in quel contesto, trova un nuovo equilibrio e una nuova casa.

“È importante offrire strumenti opportuni per accogliere in un luogo di cura e garantire ai famigliari, che affidano alla nostra struttura il proprio caro, un ambiente confortevole, rassicurante e professionale, come ricorda il Dott. Luca E. Trama, Direttore della struttura.

About the Author: Manuela Dezi

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Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi presso Istituto La Provvidenza Onlus di Busto Arsizio (VA).

Grazie di cuore

 

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rivista CURA settembre23

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Una buona relazione tra RSA e famiglie è cruciale perché si possa parlare di buona Cura. Per questo vi sono strutture, come l’Istituto La Provvidenza di Busto Arsizio (VA), che fanno la scelta di investire su figure professionali dedicate all’accoglienza delle famiglie. Ne parla per CURA Manuela Dezi, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto.

RSA e famiglie

La comunicazione efficace con i famigliari è un elemento cruciale all’interno delle RSA, non solo per garantire un ambiente sereno e supportivo, ma anche per favorire la costruzione di relazioni positive e durature.

Nel nostro centro multiservizi La Provvidenza (Busto Arsizio, VA), la professionalità e l’empatia delle professioniste responsabili dell’Accoglienza svolgono un ruolo centrale nelle relazioni con le famiglie degli Ospiti.

Le figure professionali che accolgono

Il primo incontro con i famigliari è infatti gestito da tre persone “chiave”: Marinella, Serena e Sofia; le quali sono non solo i primi punti di contatto per le famiglie che si avvicinano alla nostra struttura, ma diventano anche una costante di riferimento e supporto durante tutto il percorso di permanenza del loro caro.

Marinella, storica Assistente Sociale della Provvidenza, ha costruito nel corso degli anni una solida esperienza tramite numerosi incontri con famiglie del territorio.

La sua competenza e la sua sensibilità la rendono una guida sicura in un momento spesso carico di inquietudini.

Marinella si occupa di Accoglienza e ben sa quanto possa essere difficile per una famiglia affidare un proprio caro a una nuova realtà: per questo, si impegna a creare un’atmosfera di fiducia e rassicurazione.

Serena, Assistente Sociale, è entrata a far parte del team due anni fa e ha saputo rapidamente integrare le sue competenze professionali in un ambiente complesso.

Anche Serena si occupa di Accoglienza con dedizione e attenzione alle necessità specifiche di ciascuna persona e del contesto di provenienza del futuro Ospite.

Serena è, inoltre, la responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico che raccoglie segnalazioni, reclami ed encomi che arricchiscono il feedback sui servizi offerti dalla struttura.

Sofia, Assistente Sociale, è entrata in Provvidenza un anno fa ed è incaricata di seguire i casi che afferiscono ai Servizi Territoriali offerti dalla struttura.

La Provvidenza ha un affaccio ampio sulle necessità del territorio di cui registra le sempre crescenti necessità e a cui ha cercato di offrire risposte efficaci che, nell’ultimo anno, sono andate allargandosi e consolidandosi.

L’Istituto è infatti anche Casa Albergo, Centro Diurno Integrato, RSA aperta e Cure Domiciliari (ex ADI).

Sofia segue i casi delle persone che si rivolgono alla Provvidenza per ricevere aiuto e supporto nella cura e assistenza dei propri cari a casa.

Quando le condizioni di queste persone si fanno troppo complicate perché l’assistenza domiciliare sia sufficiente e, all’orizzonte, si profila la necessità di assistenza globale, Sofia segue il passaggio all’affidamento alla RSA fungendo da cerniera tra i Servizi Territoriali e l’RSA.

Il primo contatto con le famiglie

Le funzioni sopra descritte rappresentano l’interfaccia primaria con le famiglie e rivestono un’importanza fondamentale nel raccogliere informazioni sui futuri Ospiti e nel rispondere in modo tempestivo alle richieste dei famigliari.

La comunicazione aperta e onesta rappresenta una chiave per tessere legami di fiducia, permettendo di trasformare l’ansia iniziale in un rapporto collaborativo e proattivo.

Quando arriva un primo contatto per una nuova persona potenzialmente da accogliere in RSA, ci si occupa di conoscere tutto ciò che è importante: lo stato di salute della persona e la sua storia personale; il contesto sociale e famigliare da cui l’Anziano proviene e il suo contesto economico.

Ci si occupa di misurare l’effettiva consapevolezza della condizione in cui l’Anziano versa e il reale consenso a un eventuale ingresso.

Si tratta cioè di quella che in gergo viene chiamata “presa in carico”: un processo delicato e dirimente per capire la condizione oggettiva e le reali necessità della persona.

La controparte di questo processo è la totale disponibilità a rispondere ad ogni richiesta di informazione sulla struttura proveniente dalle famiglie: la sua organizzazione interna, i servizi offerti, le figure professionali di cui è dotata e la quotidianità proposta al Residente.

Questi scambi si avvalgono di ogni strumento di comunicazione ma non possono prescindere da incontri, visite guidate e scambi assidui al fine di offrire alle famiglie la possibilità di comprendere al meglio la realtà a cui stanno affidando il proprio caro.

Dialogo aperto e percorso condiviso

I famigliari degli Anziani residenti possono contare anche su un Ufficio Relazioni con il Pubblico che quotidianamente raccoglie le segnalazioni che possono essere sollevate in merito alle condizioni di vita della persona anziana in struttura, all’assistenza che riceve e alle necessità eventualmente nascenti.

Ogni segnalazione ricevuta prevede un processo di indagine interna che conduca ad un adeguato riscontro.

Grazie a questo approccio, La Provvidenza non è solo una struttura di assistenza, ma diventa anche un luogo dove le famiglie possono sentirsi accolte e parte di un percorso condiviso.

“Per noi, la persona è al centro di ogni atto professionale.

L’obiettivo che perseguiamo, come Assistenti Sociali e come funzionarie dell’Istituto La Provvidenza, è che l’Anziano che ci viene affidato viva nel massimo benessere e che la famiglia di origine senta la sicurezza di aver offerto al proprio caro la migliore soluzione possibile per rispondere alle sue necessità di cura e assistenza in un ambiente confortevole e accogliente”, spiegano Marinella, Serena e Sofia.

Una scelta mirata

La Provvidenza ha operato una scelta ragionata e mirata, volendosi avvalere di figure professionali specifiche cui affidare compiti così delicati e importanti per il benessere della Persona che risiederà in RSA e la sua famiglia.

Il bagaglio di competenze e conoscenze specifiche che informa un’Assistente Sociale consente loro di affrontare ogni passaggio che conduce all’ingresso di un Anziano, prima, e riguarda la sua permanenza, poi, con preparazione e corretta misura.

Attraverso il lavoro di professioniste come Marinella, Serena e Sofia, La Provvidenza si impegna a creare relazioni significative, capaci di accompagnare le famiglie in un momento delicato e di promuovere un ambiente di cura che favorisca il benessere degli Ospiti.

La sinergia tra il personale e i familiari non solo migliora la qualità del servizio, ma arricchisce anche l’esperienza di vita di chi, in quel contesto, trova un nuovo equilibrio e una nuova casa.

“È importante offrire strumenti opportuni per accogliere in un luogo di cura e garantire ai famigliari, che affidano alla nostra struttura il proprio caro, un ambiente confortevole, rassicurante e professionale, come ricorda il Dott. Luca E. Trama, Direttore della struttura.

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