Quali percezioni e quali attese nelle persone anziane.

Giorgia Petrucci, Stefania Abbondanza, Andrea Mariniello, Gabriella Facchinetti
Unità di Ricerca in Scienze Infermieristiche Università Campus Bio-Medico di Roma.

Negli ultimi decenni in Europa e in particolare in Italia, si è assistito a una transizione demografica che ha portato all’aumento dell’aspettativa di vita e ad una diminuzione del tasso di mortalità (OMS 2015)1, con il passaggio da una popolazione “giovane” a una “anziana”. L’invecchiamento influenza lo stile di vita, le relazioni sociali ed è spesso associato all’insorgenza di patologie croniche che aumentano con l’età. Gli anziani hanno, quindi, dei bisogni di varia natura: sociale, relazionale e assistenziale. Proprio per la coesistenza di diverse esigenze la popolazione anziana può avere bisogno di un continuo supporto, mediante interventi socio-sanitari sia a livello ospedaliero sia territoriale. Tra i servizi territoriali, le strutture residenziali per anziani sono una valida soluzione a un bisogno di assistenza sempre più complesso.


Da alcune ricerche si evince che

la maggior parte delle persone anziane decide di andare in una struttura residenziale su consiglio dei familiari

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gli anziani avrebbero il desiderio di invecchiare nella propria casa.

In particolare, in uno studio condotto negli Stati Uniti il 30% degli anziani “preferirebbero morire” piuttosto che ricoverarsi in una struttura.

Questi dati sottolineano come il passaggio dalla propria casa all’assistenza residenziale sia molto delicato e potrebbe essere accompagnato da sentimenti quali ansia, depressione, paura e stress5.
Uno studio sulle esperienze degli anziani che vivono in queste strutture evidenzia come il fattore mancante sia spesso proprio “il senso di casa”. Infatti, anche quando una persona anziana è costretta ad allontanarsi dal luogo in cui riconosce la propria identità, ha sempre il bisogno di sentirsi a casa.


Si tratta di un’esperienza multidimensionale he può essere influenzata da diversi fattori come indicato nel BOX seguente

Psicologici. Senso di riconoscimento, preservazione della propria quotidianità e dei propri valori.
Sociali. Interazione con lo staff della struttura, come mantenimento delle relazioni familiari.
Ambientali. Difesa del proprio spazio privato e dei propri effetti personali, creazione di uno spazio pubblico.


Il senso di casa negli anziani è strettamente correlato alle esperienze personali, alle emozioni e quindi al senso di attaccamento. Uno studio svedese condotto in una residenza evidenzia come la costruzione dell’idea di “casa” nella persona anziana coinvolga strategie collegate a tre diverse dimensioni dell’ambiente: attaccamento al luogo, allo spazio e al di fuori della struttura. Poiché la capacità di sentirsi a casa si basa soprattutto sull’attaccamento emotivo a un luogo fisico, è importante poter personalizzare il proprio spazio, accrescendo il senso di appartenenza e identificazione verso quel luogo. Tale aspetto si fortifica attraverso la socializzazione, prendendo parte a iniziative e attività con altri residenti. Sarà importante sviluppare un attaccamento anche con il mondo esterno, ricevendo visite frequenti da parte di persone care, partecipando a gite o anche semplicemente rimanendo in contatto telefonico con famigliari e amici (Figura 1)


Gli studi sul senso di casa sono scarsi. In particolare, nel contesto italiano è stato recentemente condotto uno studio qualitativo che ha indagato quali fossero realmente le esigenze e le aspettative che facevano sentire le persone anziane ‘come a casa’ in una struttura residenziale. Da questo studio sono emersi diversi risultati importanti. Le persone anziane manifestano il bisogno di un luogo sicuro e tranquillo, dove essere serene ed essere sé stesse; esprimono il bisogno di privacy, inteso come protezione della propria intimità in un luogo in cui vivono altre persone; desiderano mantenere il contatto con la realtà, partecipare ad attività o intraprendere azioni che creino un legame tra la realtà nella residenza e il mondo esterno; sottolineano l’importanza della libertà di scelta, intesa come la possibilità di scegliere per se stessi in modo consapevole e, infine, sentono il bisogno di mantenere le interazioni umane, pensate sia in riferimento agli altri residenti sia al personale socio-sanitario.

In sintesi, le persone anziane si sentono a casa se provano tranquillità e sicurezza, proteggendo la propria intimità e privacy, senza però perdere il contatto con ciò che li circonda. Infine, il mantenimento dell’autonomia residua e la possibilità di scelta contribuiscono al senso di autodeterminazione fondamentale per sentirsi a casa.

Bibliografia
World Health Organization. (2015). World report on aging and health. Luxembourg
Allen, I. (1992). Elderly people: choice, participation and satisfaction. London: Policy Studies Institute, Chapter 8.
Saunders, P. (1989) The meaning of ‘‘Home’’ in contemporary English culture. Housing Studies 4, 177–198.
Liu, L., Stroulia, E., Nikolaidis, I., Miguel-Cruz, A., & Rincon, A. R. (2016). Smart homes and home health monitoring technologies for older adults: A systematic review. International journal of medical informatics, 91, 44-59.
Lee, V., Simpson, J., Froggatt, K. (2013). A narrative exploration of older people’s transitions into residential care, Aging & Mental Health, 17, 48-56
Falk, H., Wijk, H., Persson, L.O. (2013). A sense of home in residential care. Scandinavian Journal of Caring Science 27, 999-1009.

Van Steenwinkel, I., Baumers, S., & Heylighen, A. (2012). Home in later life: a framework for the architecture of home environments. Home Cultures, 9, 195-217.
Facchinetti, G., Clari, M., Piredda, M., Pennacchini, M., & De Marinis, M. G. (2017). A “sense of home”: perceptions and expectations of elderly people about residential care facilities. Paper delivered at Home Renaissance Foundation IV International Conference: “A Home: a place of growth, care and wellbeing”, Royal Society of Medicine, London, 16-17 November 2017.

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