Spezzare le routine in struttura a partire dal “Buongiorno” del mattino: come “Le carte per accendere la resilienza” ci aiutano a creare istanti nuovi e di accoglienza per le persone


Nelle residenze per anziani le giornate sono spesso scandite dal ritmo delle procedure e da quel “fare” che rincocorre bisogni e necessità. Un meccanismo dove si può rimanere incastrati in routine lavorative che svuotato il corpo della presenza indiscutibile dell’identità umana che lo abita.
 
Ad esempio il momento del “Buongiorno” è spesso lasciato al caso. Il nostro arrivo nelle stanze, nei saloni o prima di un’attività è comunque un momento delicato che non va trascurato o semplicemente improvvisato.

Il nostro arrivo può essere un’irruzione improvvisa nella quotidianità delle persone accolte nella nostra RSA e scatenare a volte comportamenti inaspettati, come quando ad esempio entriamo urlando “Buongiorno a tutti!”. Oppure, a partire dal “Buongiorno”, possiamo essere accolti in punta di piedi e creare istanti di valore.

Non è tanto il importante il “che cosa dire” nel “Buongiorno”, ma quanto piuttosto cosa si desidera far accadere come “Buongiorno” per quella persona o gruppo di persone e come si intende farlo accadere.

Foto tratta dal gruppo chiuso Facebook “Le carte per accendere la resilienza (banca dati di esperienze da vivere)

Quali strumenti per creare istanti di valore in struttura?


Le carte per accendere la resilienza” possono essere uno strumento semplice ed efficace per vivere istanti di valore insieme agli anziani in RSA, anche nel condividere e creare un “Buongiorno” più consapevole e di valore. “Le carte per accendere la resilienza“, infatti, racchiudono 100 parole che possono svelare immagini, emozioni, ricordi e aneddoti, ma sono allo stesso tempo una possibile scintilla nella relazione.
 
La consapevolezza è uno degli ingredienti fondamentali nell’utilizzo de “Le carte per accendere la resilienza“, perché può anche essere praticata in modo informale e semplice nelle attività di routine che vengono generalmente eseguite regolarmente.

La maggior parte delle attività di routine richiede poca attenzione cosciente perché sono altamente automatizzate, come ad esempio il “Buongiorno”. L’ascolto consapevole e il contatto visivo sono importanti per far sentire le persone pienamente “ascoltate” e “viste”, perché anche l’indifferenza può avere una conseguenza nella relazione.
 
Il Dott. Lawrence Eghert ha condotto uno studio alla Harvard Medical School, pubblicato poi sul “New England Journal of Medicine”, in cui ha casualmente diviso in due gruppi alcuni pazienti.


Un gruppo è stato trattato da anestesisti allegri e ottimisti che scherzavano con i pazienti durante l’operazione, dicendo loro che sarebbe andato tutto bene e che non avrebbero provato dolore. L’altro gruppo è stato trattato da anestesisti a cui era stato chiesto di essere frettolosi e indifferenti (è interessante notare che gli anestesisti erano sempre gli stessi).

Si è verificato che il primo gruppo ha avuto bisogno della metà degli antidolorifici ed è stato dimesso, di media, circa due giorni prima.


Quante volte accade di soffermaci con gli stessi anziani o di trascurare il momento del “Buongiorno” con altri? Il momento del “Buongiorno” è caratterizzato dalla fretta o dall’accuratezza?
 
La Buona Cura ha bisogno di essenza che si trasforma in dettaglio, presenza pensante e mai routine (sia nel gesto che cura sia nel pensiero che la organizza). Il dettaglio è l’anima in azione del professionista.[1]

Sperimentare un “Buongiorno” diverso attraverso “Le carte per accendere la resilienza“: un esperimento pratico

 
Ecco allora un’idea da sperimentare per vivere il “Buongiorno” con maggiore presenza, consapevolezza e accuratezza in gruppo: porta con te il mazzo delle carte e prima di iniziare crea un clima di ascolto e curiosità.

Senza spiegare a parole cosa sta per accadere, pesca tu per primo una carta e leggi la parola scritta in modo tale che le persone presenti possano sentirti.  A partire da quella parola, crea la tua frase come augurio per un “Buongiorno” e condividila con il gruppo. Passa la carta alla persona che hai accanto e ispira, a turno, ciascuna persona a creare la propria frase del Buongiorno.
 
Qualsiasi frase è benvenuta, non c’è giusto o sbagliato, realtà o finzione. Senza correggere, accogli ogni frase creativa e spontanea in assenza di giudizio. Lascia che il “Buongiorno” scatenato dalla carta diventi un momento di ispirazione per tutti. Ogni mattina o quando desideri vivere questa esperienza per accendere il “Buongiorno”, inizia a far pescare la carta ad una persona diversa.


Anche le persone nelle loro stanze aspettano un “Buongiorno”, porta con te “Le carte per accendere la resilienza” e, mantenendo il contatto, visivo pesca la carta per ciascuna persona dedicandole il tuo “Buongiorno”, poi lascia che anche lei possa esprimere il suo.
 
Il buongiorno si accende dal mattino e come scrisse Eugenio Borgna:

“Le parole che usiamo ogni giorno possono ferire, ma possono anche essere scialuppe in un mare in tempesta, ponti invisibili verso destini comuni”.
 


Non solo questa esperienza consente di allenare la creatività con leggerezza, ma offre anche la possibilità di aprire nuovi varchi nella condivisione di ricordi ed emozioni, elementi preziosi per la raccolta autobiografica. Ciascuno di noi è chiamato a riempire di senso la propria attività professionale e la quotidianità delle persone accolte nelle nostre residenze. “Le carte per accendere la resilienza” possono essere uno strumento semplice, ma efficace per incontrare l’altro e la sua storia di vita.
 
Elena Mantesso

[1] “Per un’organizzazione che cura. Idee e azioni possibili secondo il Sente-mente® modello”, di Letizia Espanoli (Editrice Dapero, 2020)


Per coloro che desiderano apprendere di più sull’uso possibile de “Le carte per accendere la resilienza” segnaliamo un corso di approfondimento online curato dalla co-autrice del libro Elena Mantesso: “Svela le carte e scopri la vita“.

Sarà un appuntamento formativo in tre giornate (6 – 13 – 20 giugno) per sperimentare modi possibili per migliorare la raccolta autobiografica attraverso le carte e per sviluppare intelligenza linguistica, creatività e presenza autentica nell’incontro con l’altro. Nella locandina i dettagli.


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